Partìrono per mare, nella notte dei tempi, forse dalla "Meonia" (una regione dell'antica Turchia nell'entroterra della Smirne di oggi), un contingente di colonizzatori etruschi; attraversarono il Mediterraneo e, risalendo il Tevere, vennero a insediarsi sulle pendici che si affacciano sulla grande Valle del Tevere,

La Chiesa Rupestre di Santa Cecilia
La Chiesa Rupestre di Santa Cecilia
Tomba Etrusca a
Tomba Etrusca a "dado"
Mulini sotto il Castello di Chia
Mulini sotto il Castello di Chia
La misteriosa piramide sacrificale Etrusca di Bomarzo
La misteriosa piramide sacrificale Etrusca di Bomarzo
Il Villaggio di Mugnano che domina la Valle del Tevere
Il Villaggio di Mugnano che domina la Valle del Tevere
Gli incredibili colori del fosso del Rio Castello
Gli incredibili colori del fosso del Rio Castello
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fondando una galassia di villaggi, destinati a mantenere, nei secoli a venire, la capacità di attirare e consolidare l'insediamento umano. Tra questi villaggi, tre di questi sono oggi diventati stupende gemme della Teverina: Bomarzo, Chia, Mugnano. I popoli pionieri impiantarono i semi di una civiltà immortale e scrissero i primi capitoli di una storia incisa nella pietra, nel tufo vulcanico di cui sono costituite queste colline ammantate di boschi, lasciando innumerevoli tracce rupestri. Questa storià e quest'opera di scultura del paesaggio proseguirà con i Romani, nel medioevo e ancora nel rinascimento, sotto il segno della Famiglia Orsini, per arrivare all'epoca moderna, quando la civiltà dei contadini della Tiberina si impadronirà delle grotte etrusche, dei mulini antichi, delle chiese e dei santuari rupestri, ecc. facendone i luoghi del vivere e lavorare quotidiano o costruendovi miti e leggende. Oggi i sentieri di queste zone impervie e boscose, in un'atmosfera incantata e segreta, ci portano a scoprire: la profonda forra del Rio Castello, sotto il castello medievale di Chia, scavata nel tufo, luogo oscuro, anche un pò inquietante, dall'odore umido dei muschi, trafitto dai raggi del sole che penetrano nel manto di chiome arboree giocando con i riflessi sull'acqua e con i colori delle fronde cascanti delle felci e del fitto tappeto di foglie morte; tesori archeologici che vanno dalla misteriosa piramide sacrificale etrusca di Bomarzo, alle innumerevoli grotte nei dintorni, ai mulini medievali-rinascimentali con le relative opere di sbarramento del fiume, alla chiesa paleocristiana di S. Cecilia in un reticolo di vie cave, sentieri etrusco romani e ponti che ci fanno rivivere il brulicare di genti operose, con asini e muli carichi di legname, di granaglie, di derrate varie. Perno dell'itinerario sarà il Castello di Chia con la sua torre svettante per oltre 40 metri, che fu dimora di Pier Paolo Pasolini dal 1970 e luogo d'ispirazione per l'opera degli ultimi anni della sua vita, dalla quale, tra le altre cose, emerge la sua profonda sensibilità poetica e lucidità di analisi, sulla forma del paesaggio e sulle lancinanti distorsioni e stonature, che il boom edilizio ed economico, in piena esplosione, cominciavano a indurre proprio sul paesaggio nelle zone rurali.

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